Nel vortice. Il filo – Cesare Lievi

 

Viviamo, e il tempo ci porta via da un luogo nel quale abbiamo creduto un tempo di abitare, dove ancora siamo abitati: voci, volti, sguardi invadono, vorticano e connettono altro a altro, fino al limite del non senso, fino all’interruzione, al silenzio. Una scrittura densa, chiara però, diretta, risultato di un grande lavoro con la parola “detta” (Cesare Lievi è anche autore di teatro e uno dei registi teatrali italiani più noti) riesce altresì a portarci in una dimensione dove i dettagli esaltano la materia e allo stesso tempo lievitano verso l’astrazione. D’altra parte, materia e astrazione vivono nelle forme della cultura classica e della letteratura di lingua tedesca, alle quali Lievi si ricollega fin dalle sue prime opere, se pure in questo libro ne troviamo meno esplicita, più matura l’influenza, e l’autore più liberamente attraversa in modo originale i territori del desiderio e del lutto, dell’incanto e della disillusione.