Eucariota – Giuseppe Nibali

 

Uno sguardo sulla realtà vivente a partire dalla sua consistenza, sussistenza. La vita che Giuseppe Nibali descrive è fatta di giornate di crolli e sesso dove il linguaggio s’avviluppa alla vicenda, la riflette con la massima aderenza. La vita complessa, pluricellulare, la vita materica fatta di bava ossa e peli che agiscono, figli vivi, si fanno del male e corrono dietro a un bene precario. Ma non solo uomo, anche l’orsa JJ4 che riporta alla natura animale umana, bestiale dove “metà della carne è da buttare” con il dubbio che quella “carne” siamo noi. Un male, il male che è cronaca di Chernobyl, un tour fatto col padre. Perché? Una madre che mente dicendo “che tutto sarebbe stato buono” in una “ciarmunia di pietra che batte la pietra”. Una bugia, un sarcofago terribile. E lo stesso autore che si compone della liquidità di diversi soggetti parlanti, multipli io interiori in una focalizzazione che muta a seconda del punto di vista. Una biologia complessa, eucariota, che approda a un “Non esiste più il male. Niente esiste”.