Gialla e Gialla Oro 2023

Per il decimo anno torna “La Gialla”, la storica collana che impegna Fondazione Pordenonelegge.it al fianco di Samuele Editore per dare voce alle nuove generazioni di poeti italiani, cosi come per celebrare autori che hanno un posto di rilievo sulla scena poetica del nostro tempo. Sono tre le nuove proposte in uscita per la collana “Gialla”: le opere di Alessandro Anil, Vincenzo Della Mea e Giuseppe Nibali, riunite in una comune intenzione, che è ancora una volta quella di ascoltare voci sincere e di “dare credito alla poesia”. E tre saranno gli autori di grande rilievo nel panorama nazionale e internazionale per la “Gialla Oro”, giunta all’ottavo anno: Mario De Santis, Martin Rueff e Tina Volarič, poetessa slovena per la prima volta pubblicata in Italia. Saranno tutte disponibili in occasione della 24^ edizione di pordenonelegge, Festa del Libro con gli Autori in programma dal 13 al 17 settembre.

Il primo incontro a pordenonelegge, sabato 16 settembre alle 18 alla Libreria della Poesia di Palazzo Gregoris, sarà su “La Gialla”: Roberto Cescon e Augusto Pivanti in dialogo con i tre autori attorno alle loro opere. Terra dei ritorni, di Alessandro Anil, che irrompe con estrema originalità nello scenario poetico attuale. Nel suo verso lungo, che attinge alla tradizione orientale, la materia si trasforma in vibrazione, fa germinare immagini, ripetute e variate, una sull’altra, che conducono una dominante melodia: la sera e l’auspicio dell’incontro. Clone 2.0, dove Vincenzo della Mea ha usato GPT-2, prima “addestrandola” introducendo circa 12.000 poesie lasciandola poi libera di creare poesia. la seconda fase è stata eliminare da questa super produzione le poesie che avevano troppi debiti o errori grammaticali, tramite dei software progettati dallo stesso autore umano, e infine scegliendo tra le rimanenti secondo il gusto dell’autore umano. la procedura con cui si è arrivati a questo volume prevede quindi un lavoro spalla a spalla tra macchina e uomo, le vette di Moravec paiono raggiungibili alla macchina solo grazie all’aiuto umano. Il risultato ci mostra un’ambiguità molto avvincente: la macchina si corregge attraverso una scelta umana, autoriale nella sua unicità (e infatti Vincenzo Della Mea chiama sé stesso “Autore umano”). E infine Eucariota, uno sguardo sulla realtà vivente a partire dalla sua consistenza, sussistenza. La vita che Giuseppe Nibali descrive è fatta di giornate di crolli e sesso dove il linguaggio s’avviluppa alla vicenda, la riflette con la massima aderenza. Lo stesso autore si compone della liquidità di diversi soggetti parlanti, multipli io interiori in una focalizzazione che muta a seconda del punto di vista. Una biologia complessa, Eucariota, che approda a un “Non esiste più il male. Niente esiste”.

Il secondo appuntamento, sempre sabato 16 settembre, alle 21 alla Libreria della Poesia di Palazzo Gregoris, su “La Gialla Oro”, assieme ai tre autori di grande rilievo nel panorama nazionale e internazionale e ad Alessandro Canzian di Samuele Editore e il direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta. In Corpi solubili, tra dissoluzioni e discioglimenti, la poesia di Mario De Santis certifica la provvisorietà del nostro tempo, in una sequenza incalzante di triloghi tra realtà, rappresentazione e metafora. L’ultima poesia di questo libro è lasciata “non-finita”, sospesa nel verso tronco. Apre sul vuoto, baratro o forse tra segni non visibili a stampa, spazio tra parola e parola come i codici digitali che le compongono. Senza altre parole a seguire, resta aperta la scena. In Icaro grida in un cielo di creta, Martin Rueff si dedica a quello che succede al figlio di Dedalo dopo il suo bacio fatale con il fuoco chiaro e fresco. Icaro subacqueo? La poesia diventa strumento critico, strumento umano, di investigazione. Sul punto di annegare, Icaro si lascia andare a una visionarietà stralunata per ritornare su un passato fatto di ricordi, di versi e di speranze che risalgono in superficie sotto forma di bollicine soffici. Non si esclude che Icaro sia un figlio dei nostri tempi. Silenzi a più voci – Večglasne tišine è l’opera che per la prima volta fa conoscere al pubblico italiano la poetessa slovena Tina Volarič, tradotta da Michele Obit. È composta da una prima parte di testi scelti dalla sua prima raccolta Cerchi di silenzi polifonici (Krožnice večglasnih tišin, JSKd, 2014), e da una seconda di inediti (Qui cresceva un albero). In questo percorso la poesia appare il “movimento” di una “tessitrice” che cuce le cose percepite “in nuove prospettive”, così che i paesaggi dove vive (le case di un piccolo borgo, una stanza, boschi, animali) si tengono insieme ai moti meccanici e alle galassie, in una successione di scene che si corrisponde più in là dello sguardo.

 

 

Biografie autori

COLLANA GIALLA ORO

Mario De Santis è nato a Roma. Ha scritto tre libri di poesia: Le ore impossibili (Empiria, 2007), La polvere nell’acqua (Crocetti, 2012), Sciami (Ladolfi, 2015). Laureato su Cesare Viviani con Biancamaria Frabotta. Oltre ad aver condotto trasmissioni culturali in radio per circa trent’anni, ha scritto per poesia, Atelier, i blog Nazione Indiana Doppio Zero, per Robinson di Repubblica e realizzato cicli di interviste per Repubblica TV. Attualmente giornalista di area digitale del Gruppo Gedi, scrive di teatro per Huffington post e libri per Minima & Moralia. collabora con il semestrale “K” de Linkiesta per la sezione poesia e cura la rubrica settimanale “Certi versi” su “Specchio”, inserto de La Stampa.

 

Martin Rueff (1968) è poeta, filosofo, traduttore. Vive tra Ginevra, dove insegna, Bologna e Parigi. Ha pubblicato una decina di libri di saggi e di poesie. È caporedattore della rivista Po&sie (fondata nel 1977 da Michel Deguy) e dirige la collana Terra d’Altri (presso Verdier). Di recente ha pubblicato La Jonction (Nous, 2019) e, in italiano, Verticale ponte (Modo Infoshop, 2021).

 

Tina Volarič è illustratrice e poeta. Dopo aver terminato la scuola elementare a Most na Soči, nell’Alto Isonzo, ha continuato la sua formazione presso la scuola secondaria di design e fotografia a Lubiana. Ha poi studiato etnologia e antropologia culturale presso la Facoltà di Lettere di Lubiana, dove si è laureata nel 2005. Si occupa di illustrazioni per libri e riviste per bambini e per adulti, illustra copertine di narrativa e letteratura umanistica, album musicali, guide museali, raccolte di poesie e scenografie. Sue illustrazioni sono presenti anche nella raccolta poetica Krožnice večglasnih tišin (Cerchi di silenzi polifonici) uscita nel 2014. Oggi vive sul Carso sloveno.

 

COLLANA GIALLA

 

Alessandro Anil è nato a Santiniketan, West Bengal, India. Esordisce nel 2019 con Versante d’esilio (Minerva editore), con cui vince il premio Camaiore proposta, il premio Guido Gozzano opera prima e il premio Città di Como (terna dei finalisti). Sempre nel 2019 pubblica insieme a Franca Mancinelli e Maria Grazia Calandrone, Come tradurre la neve (Animamundi editore). È ideatore di Zeugma-Casa della poesia di roma. È direttore artistico del centro theatre House- Sources research Performative Arts, con cui oltre alla direzione artistica e la formazione professionale, si occupa di educazione e integrazione nel mondo lavorativo per fasce meno abbienti.

 

Nato nel 1967, Vincenzo Della Mea è professore associato di Informatica Medica presso l’Università di Udine; vive poco distante. nel 1999 ha pubblicato L’infanzia di Gödel (la Barca di Babele). la sua seconda raccolta si intitola Algoritmi (Lietocolle, 2004; premio “Nelle terre dei Pallavicino” 2005, finalista al Premio Lorenzo Montano 2005, secondo premio “Caterina Percoto” 2006), con prefazione di Franco Buffoni. Nel 2008 ha pubblicato la plaquette I sogni della guerra (Circolo Culturale Menocchio). Nel 2016 è uscito Storie naturali (Raffaelli Editore). Per l’editore Lietocolle ha curato un’antologia tematica su poesia e computer (Verso i bit); ha inoltre contribuito a realizzare il n.13 della rivista Daemon – libri e culture artistiche, dedicato al rapporto tra scienza e arte. Sempre sul rapporto tra scienza ed arte, ha organizzato alcuni eventi a tema, tra cui Il gene di Leopardi (Udine, 2006).

 

Giuseppe Nibali è nato a Catania nel 1991. Si è laureato in Lettere Moderne e in Italianistica a Bologna. Giornalista Pubblicista, è direttore responsabile di Poesia del nostro tempo e curatore del progetto ultima. collabora con Le Parole e le cose, Minima & Moralia, il Foglio e con il magazine treccani. Ha pubblicato la raccolta di poesia Scurau (Arcipelago Itaca, 2021) e Animale (Italo Svevo edizioni, 2022) è il suo primo romanzo.